Attore e regista. Si forma artisticamente seguendo stages, studi e corsi professionali che vanno dalle tecniche Stanislavskij-Strasberg alla Commedia dell'Arte italiana, dalla biomeccanica teatrale (metodo Mejerchol'd) alla narrazione, dallo speakeraggio al doppiaggio (dal 2003 è una voce RSI). Inizia la sua attività professionale nel 1993. Nel 1994 fonda la scuola di teatro i microattori, per bambini e ragazzi tra i sette e i quindici anni, in cui insegna le tecniche di base della recitazione. Dal '98 al '03 collabora con alcune compagnie locali per le quali firma la regia di spettacoli premaiti in diverse rassegne e festivals, in Ticino e nel resto della svizzera. Ha lavorato come attore per Pro Helvetia (in Fabula) e ha partecipato allo spettacolo allestito per l'inaugurazione della nuova ambasciata svizzera di Berlino. Da diversi anni propone in Ticino corsi di teatro per adulti e collabora con scuole e istituti del cantone. Nel 2003 fonda la sua compagnia, la e.s.teatro, debuttando con Caligola di A. Camus. Da allora presenta almeno una nuova produzione all'anno. Il filo che unisce tutte le sue produzioni è l'indagine dell'animo umano. Adattamenti molto personali di testi classici e contemporanei e un repertorio che passa da Shakespeare a Cervantes, da Pirandello a Dostoevskij e Gogol', Da Beckett a Ionesco, da Camus a Pinter passando per Edoardo Erba, Giuseppe Manfridi, Spiro Scimone, Andrej Longo e Eric Emmanuel Scmhitt. Degli spettacoli, oltre all'interpretazione, cura l'adattamento, la scenografia e la regia. Agli spettacoli teatrali affianca i recitals, letture interpretate con basi musicali eseguite dal vivo. Ha realizzato e diretto (2006-2020) il teatro ilCortile di Lugano (Il CortileLuogo di culto per un teatro di qualità -GdP-, Cuore pulsante della cultura luganese -Rete2, RSI). Nell'aprile 2020 il teatro è stato chiuso definitivamente a causa di un nuovo progetto edilizio dei proprietari dello stabile. Emanuele è papà di Francesco e Tommaso, due meravigliosi ragazzini!
Hanno detto:
"Sono pagine cariche di poesia, dalla semplicità che arriva dritta al cuore (...) Diversodachi? è un bel tassello teatrale di Santoro dove l'attore si mostra diretto e sincero, senza fronzoli. Una dimensione che affascina e coinvolge con delicatezza, senza clamore. E allora, diverso da chi?"
Diversodachi? - Corriere del Ticino, 26 febbraio 2024
"È la storia di Gianmaria e di quel cromosoma in più che porta ad una disparità nella contabilità. Santoro, interprete e regista, ne ha fatto una cucitura incisiva e appassionante che attraversa il racconto (...)"
Diversodachi? - L'Osservatore, 24 febbraio 2024
"Santoro riesce a trasmettere con garbo, ironia e incisività il vissuto di Gianmaria, inserendo qualche divagazione descrittiva e brevi notazioni scientifiche che riescono a trasformare in personaggi persino i cromosomi"
Diversodachi? - La Rivista di Lugano, 8 marzo 2024
"(...) quel che traspare a primo impatto è autentica bellezza. (...) Emanuele Santoro riesce a intercalare nella giusta misura profondità e leggerezza. Attraverso racconti autobiografici il pubblico conosce il percorso di vita e la quotidianità del protagonista."
Diversodachi? - Rivista "Insieme", n. 1-aprile 2024
"Una solida performance, degna di un Maestro del teatro di narrazione come Marco Paolini, e dunque meritatissimi quanto convinti gli applausi del pubblico andati a Santoro, alla sua troupe e alla sua fidata collaboratrice alla regia Antonella Barrera."
Carnera. Vita da Primo. - La Regione, 25settembre 2023
"L'Orazione semiseria di Santoro riesce a unire le teorie di Cipolla a una personale traccia ironica grazie una piacevole riscrittura."
La stupidità. Orazione semiseria - Azione, 6 febbraio 2023
"A Emanuele Santoro il merito di avere richiamato ancora l'attenzione su un saggio di così bruciante attualità. Con intelligente leggerezza, com'era nelle corde di Cipolla."
La stupidità. Orazione semiseria - L'Osservatore, 27 agosto 2022
"Una versione dell'Ubu Re di Jarry che ha lasciato il pubblico romano letteralmente esterrefatto: due autentici 'mostri' in scena che hanno saputo donarci una perfomance superlativa - per non dire perfetta - di uno dei testi originari del teatro d'avanguardia mondiale."
Ubu Re - Periodico italiano Roma, 26 marzo 2022
"Santoro ha ricostruito la dimensione del capolavoro di Jarry attraverso un'intelligente rilettura della parodia burlesca contro le convenzioni ridimensionando il testo cucito su due personaggi principali. La clownesca figura di Padre Ubu è l'ideale cassa di risonanza per le acrobazie vocali di Emanuele Santoro, efficace incarnazione e maschera degli infantili e crudeli appetiti del tiranno. Due bravi interpreti."
Ubu Re - Azione 21 marzo 2022.
"Emanuele Santoro porta in scena solo i due personaggi principali. Forse è questo l'aspetto più sconvolgente e contemporaneo, al centro è proprio l'isolamento della perversione, la solitudine di una cartapesta contorta e sanguinante. C'è tempo ancora per recuperare e non perdere uno spettacolo che merita e che aiuta anche a capire il nostro presente".
Ubu Re, L'Osservatore, 12 marzo 2022.
"Una efficace lettura a cui va il merito di ricordarci il valore originario di una scrittura e della conseguente capacità creativa, oggi che siamo invasi da polizieschi di ogni tipo, di uno dei generi più amati da lettori e telespettatori."
Edgar Allan Detective Poe - L'Ossservatore 14 giugno 2022
"Santoro ha potuto sfoderare la sua verve nell'ironica e altisonante casistica sul filo della comicità epica di questi venditori di fumo, sempre attivi e dall'inesauribile vena inventiva. Pubblico divertito e plaudente."
Edgar Allan Fantastic Poe - L'Osservatore, 7 febbraio 2022
"La voce dell'attore-regista ha immerso la platea nei meandri più perversi, insani, allucinatori, straordinariamente affascinanti della mente umana, restituendoci le atmosfere, anche grazie alle sonorità vibranti della Klinzing. Ad ogni racconto il suo ritmo, attraverso spostamenti efficaci."
Edgar Allan Horror Poe - L'Osservatore, 20 gennaio 2022
"Chi si sfiducia per la monotonia di un testo letto dovrebbe ricredersi. La selezione narrativa di Emanuele Santoro segue la linea filosofica, introspettiva. Il regista e attore è attento a mettere in evidenza la duplicità in costante movimento nella trasfigurazione della realtà, nella percezione di una follia che, in fondo, non è mascherare l'evidenza, ma una ricerca di un altro senso che va oltre all'apparenza."
SOLOcon don Chisciotte, L'Osservatore, 8 dicembre 2021
"Santoro ha dato oralità al testo con la solita sicurezza ed efficacia, esprimendo la voce del protagonista e della sua crescente preoccupazione, come quella degli altri interlocutori, medici, infermieri..., sfumata di circostanziata ipocrisia."
SOLOcon Dino Buzzati, L'Osservatore, 2 giugno 2021
"È un mondo trasognato di nonsenso, dove la follia fa da cornice a un personaggio che Santoro delinea con un'interpretazione ironica e allusiva, forse fra le sue più riuscite e mature attorno alla drammatica solitudine di una donchisciottesca pazzia."
Diario di un pazzo, Azione, 31 maggio 2021
"Santoro ha voluto mettere l'accento proprio sulla compassione e sulla fragilità di un essere umano che nella sua solitudine cerca di reagire come può alle ingiustizie e all'insensibilità da cui è circondato."
Diario di un pazzo, L'Osservatore, 21 maggio 2021
"A distanza di quasi vent'anni è possibile misurare la maturazione nella sobrietà della lettura e nelle centrali qualità vocali che oggi sanno restituire spessore di registro alle individualità in scena, moltiplicandole. Santoro infatti è anche i congiurati, il coro collettivo di figure che girano attorno alla corte, con tutte le sfumature del caso."
Caligola(s)concerto-Recital, L'Osservatore 28 aprile 2021
"Per l'attore, una performance di stile e di bravura."
SOLOconAmleto-Recital - L'Osservatore, 5 dicembre 2020
"Magistrale interpretazione de Il sogno di un uomo ridicolo di Dostoevskij da parte di Emanuele Santoro."
Il sogno di un uomo ridicolo-Recital, Corriere del Ticino, 24 agosto 2020
"Santoro ha delle idee che colpiscono nel segno. Il suo è un Moscarda dolente e stralunato. Un'ora e mezza di riflessione necessaria."
Uno, nessuno e centomila, L'Osservatore, 7 marzo 2020
"Un appassionato saggio della poetica pirandelliana che Emanuele Santoro traduce in un maturo monologo. Una prova composta e efficace."
Uno, nessuno e centomila, Azione, 23 marzo 2020
"Un recital di spessore, sempre sospeso tra testo e sottotesto, tra detto e non detto. Il pubblico apprezza."
L'uomo dal fiore in bocca - Recital, L'Osservatore, 2 febbraio 2020
"Nel recital sono state ripercorse le storie di alcuni pazienti, che il pubblico ha conosciuto grazie al talento di Emanuele Santoro, capace di restituircele in tutte le loro sfaccettature."
Benvenuto in psichiatria. Storie e incontri di straordinaria follia. - Recital, L'Osservatore, 17 febbraio 2020
"Nessuna scenografia, solo la musica eseguita da Roberto Albin, il potere evocativo del racconto, e la capacità recitativa: sono questi gli ingredienti di un recital tanto semplice quanto d'effetto e vincente."
Omaggio a Dürrenmatt - Recital, L'Osservatore, 10 novembre 2019
"Emanuele Santoro ci offre una delle sue migliori prove d'attore in un'ora intensa appagata da meritati applausi."
La lezione, Azione, 23 aprile 2019
"Emanuele Santoro, regista e interprete, ha spinto sul grottesco quasi beckettiano l'immagine fisica del suo strampalato professore, potendo sfoggiare una prova d'attore convincente. (...) Un finale di stagione di livello."
La lezione, L'Osservatore, 11 aprile 2019
"Emanuele Santoro, efficace nella da parte del Professore, da regista sfrutta sagacemente la vivacità di Mara Crisci e l'ironia sorniona di Roberto Albin."
La lezione, La Regione, 2 aprile 2019
"Tre storie con voce narrante maschile, che non lasciano spiragli di speranza."
Dieci /Parte terza - Recital, Giornale del Popolo, 31 marzo 2018
"Storie di terribile quotidianità in un'intensa interpretazione."
Dieci /Parte seconda - Recital, Giornale del Popolo, 10 febbraio 2018
"Affidarsi totalmente alla voce, con il supporto minimo dell'espressività corporea, richiede un talento non comune."
La giara - Recital, L'Osservatore, 2 dicembre 2018
"Una serata di notevole spessore."
Dieci /Parte prima - Recital, Giornale de Popolo, 11 febbraio 2017
"(...) venature ironiche, graffianti, al limite del grottesco: livelli di lettura che Santoro fa aderire alla lezione originale adottando un registro dove la commedia popolare si alterna al dramma psicologico"
Emigranti, Azione, 27 dicembre 2016
"Ben recitato dallo stesso Emanuele Santoro, che restituisce l'espressività di un testo raffinato e originariamente narrativo, accompagnato da Roberto Albin."
Emigranti, Giornale del Popolo, 19 dicembre 2016
"Un saggio di bravura."
Piccoli crimini coniugali, Azione, 7 marzo 2016
"Molto bravi gli attori."
Piccoli crimini coniugali, Giornale del popolo, 5 marzo 2016
"Una bella sorpresa tra resa teatrale e radiofonica, con un uso ispirato delle voci. Ecco come superare brillantemente le insidie di una lettura drammatica. Buone idee e professionalità."
Recital Macbeth, Azione, 31ottobre 2016
"Una bella prova da matta-attore e matta-attrice... per l'inedita accoppiata Emanuele Santoro e Margherita Coldesina. Santoro (anche regista) è abile nel muoversi tra esitazione, convinzione, nel far affiorare la coscienza che si fa rimorso, il sentimento di pietà verso un destino rivelato in tutta la sua spietatezza."
Recital Macbeth, Giornale del Popolo, 29 ottobre 2016
"L'allestimento di Santoro ha il pregio di ridare freschezza al capolavoro di Ionesco, restituendo originalità a questa storica grammatica teatrale. Un discorso registico e di rilettura teatrale esemplare."
Le sedie, Azione, 9 febbraio 2015
"Ottima la recitazione, nelle tonalità e sfumature vocali, nella incisiva espressività gestuale."
Le sedie, giornale del popolo, 7 febbraio 2015
"È di uno scrittore di razza rendere visibili con le parole l'ambientazione, i personaggi, gli atti, la disamina psicologica; così come è di un attore di razza riuscire nella stessa impresa, trasmettendo non solo le parole, ma con le declinazioni e gli accenti tonali, lo spirito grottesco e paradossale di questa indagine del cuore umano."
La panne - Recital, Giornale del popolo, 21 giugno 2015
"Il risultato è un'opera dal raffinato e colto metalinguismo con molte sottolineature anche di tipo regionalistico. Suggeriamo una rilettura di Sofocle per poter apprezzare la parodia in tutte le sue sfumature."
Zozò's, Giornale del popolo, 5 aprile 2014
"Zozos fa centro ancora oggi. E anche Santoro con una regia semplice che punta a una recitazione ironica, smaliziata, divertita e divertente."
Zozò's, Azione, 7 aprile 2014
"Quello di Santoro è un tracciato narrativo intenso e ipnotico, che contiene tutti i grandi temi esistenziali e critici dell'imponente scrittore russo. Un progetto che dimostra un'attenzione alla qualità non indifferente."
Il sogno di un uomo ridicolo, Azione, 29 aprile 2013
"Santoro mantiene l'interpretazione nel registro naturale di una confessione, esaltando la parola di Dostoevskij."
Il sogno di un uomo ridicolo, Giornale del popolo, 23 marzo 2013
"Emanuele Santoro ne dà una versione rigorosa e rispettosa che assume sfumature diverse nella recitazione"
Aspettando Godot, Giornale del Popolo, 17 marzo 2012
"La regia asciutta di Emanuele Santoro, il minimalismo della scena fissa e dei gesti lenti, faticosi, si focalizza sulla intensità delle parole (e delle pause)."
Il cortile, giornale del Popolo, 29 gennaio 2011
"Santoro, anche in qualità di scenografo, è molto bravo a dotarsi di pochi elementi indiziari di esemplare forza emblematica."
Otello, Giornale del Popolo, 20 marzo 2010
"Santoro convince per la sua sobrietà."
Otello, Azione 29 marzo 2010
"Emanuele Santoro cala la tragedia del moro di Venezia in un ambiente astratto ma convincente."
Otello, Corriere del ticino, 18 marzo 2010
"Emanuele Santoro ci regala un personaggio, coerente e profondo (...). Il racconto si snoda senza indugi e con belle intuizioni registiche, materia sulla quale Santoro da sempre dimostra intelligente padronanza."
Le notti bianche, Azione 26 gennaio 2009
"Emanuele Santoro, come sempre, è molto bravo nel rendere le atmosfere."
Maratona di New York, Giornale del Popolo, 12 maggio 2009
"Moltro bravi gli attori, bello il testo"
Maratona di New York, Azione, 19 maggio 2009
"Allestimento efficace e intelligente"
Il quadro, Azione 12 febbraio 2008
"Un talento registico a tutto tondo di cui la nostra realtà teatrale può esser fiera."
Macbeth, Azione, 29 gennaio 2007
"Uno spettacolo d'impatto."
Macbeth, Giornale del Popolo, 22 gennaio 2007
"Santoro conferma la sua intelligente capacità di ricostruzione e adattamento teatrale di testi importanti uniti a una sana vocazione alla regia."
Don Chisciotte, Azione, 11 aprile 2006
"Emanuele Santoro rappresenta un caso a sé nel contesto dell'abbondante produzione locale. Santoro lavora sui classici senza troppo rispetto riverenziale, li disseziona, lì ricompone a modo suo e ne estrae un succo personale che consegna al pubblico. La regia sì rivela ricca di inventiva."
Don Chisciotte, Corriere del Ticino, 14 aprile 2006
"Emergono due elementi: la regia e la scrittura. Santoro ha infatti un indubbio talento che gli permette di estrapolare la sostanza significante da un testo drammatico. Il suo è un teatro di idee che ha il pregio di aprirsi a più livelli di fruizione."
Amleto, Azione, 19 gennaio 2005
"L'operazione è accurata, sia sul fronte registico che interpretativo"
Amleto, Corriere del Ticino, 21 dicembre 2004
"L'idea registica è interessante, accompagnata da alcune pratiche soluzioni di suggestiva efficacia."
Amleto, Giornale del Popolo, 20 dicembre 2004
"Santoro ha idee chiare sulla regia e sulla recitazione. Ci sentiamo di dover riconoscere talento e intuizioni che lasciano ben sperare per il futuro"
Caligola, Azione 23 dicembre 2003
"Un ottimo uso delle luci, una buona scelta musicale, felici intuizioni registiche caratterizzano il Caligola presentato da Emanuele Santoro"
Caligola, Giornale del Popolo, 22 dicembre 2003
"Una visione d'assieme evoluta e moderna della drammaturgia. Un tratto distintivo interessante e già emerso in altri casi e che fa di Santoro un personaggio da seguire con attenzione"
Caligola, Corriere del Ticino, 23 dicembre 2003
Altre regie
"Una delle operazioni più interessanti che la scena locale abbia offerto negli ultimi anni. Romeo e Giulietta sì, ma sessantenni. Semplice e bello il messaggio: l'amore, anche quello da colpo di fulmine, non ha età."
Romeo e Giulietta, La Regione 2004
"Il ballo lento iniziale, quello da discoteca successivo e altre invenzioni, come il grande lenzuolo che fa velo ai loro abbracci, danno al tema un tocco poeticamente delicato."
Romeo e Giulietta - Giornale del Popolo 2004
"Una farsa ironica, divertente e tutt'altro che banale. Non riesco a immaginarmi che cosa Santoro sarebbe riuscito a fare se avesse avuto la distribuzione coperta da attori professionisti. Un particolare sul quale si potrebbe anche riflettere.".
Amleto... con l'aiuto di Orazio - Azione 2001
"Genuinità, freschezza, diverse buone idee.".
Amleto... con l'aiuto di Orazio, Giornale del Popolo 2001
"Gli elementi della tragedia shakespeariana sono abilmente amalgamati con gli insegnamenti della Commedia dell'Arte. Una rilettura del testo originale."
Amleto... con l'aiuto di Orazio - A sipario chiuso, 2001
"Emanuele Santoro, regista delle "Contrade", ha privilegiato la rivisitazione moderna dell'Amleto. Tutta l'essenza del grande autore inglese è uscita rafforzata da questa geniale "prova".
Amleto... con l'aiuto di Orazio, 2001
"La regia è sorprendente, ricca di invenzioni sceniche e interpretative, così come la scenografia che, come "deus-ex-machina", assume un ruolo nell'agire.".
I dü dal Cech - Motivazione premio miglior regia, Concorso Quirini Rossi, 2003
"Sta riscuotendo ovunque successo «I dü dal Cech» uno spettacolo che ha il doppio merito di permettere un salto di qualità alla compagnia e di nobilitare l'uso del dialetto.".
I dü dal Cech, Giornale del Popolo, 2003
"La compagnia, sapientemente guidata dall'esperto Emanuele Santoro, è riuscita brillantemente a cogliere lo spirito di profondo sarcasmo dell'opera. Un merito da ascrivere ad una regia attenta e puntuale.".
Il malato immaginario - A sipario chiuso, 2000
"Ci si può veramente stupire di quanto Santoro sia riuscito a tirare fuori dagli attori perché lo spettacolo è stato spumeggiante ed estroso, credibile dalla prima all'ultima battuta.".
La febbre del fieno - A Sipario chiuso, 1998
"La compagnia Teatro delle Contrade di Losone ha proposto La febbre del fieno di N. Coward, con un risultato sicuramente valido, sia dal punto di vista registico (Emanuele Santoro), che di gestione della scena e credibilità dei personaggi, considerando che erano tutti, o quasi, alla prima esperienza. Si tratta di una compagnia che in futuro potrà offrire altre gradite sorprese."
La febbre del fieno, Giornale del Popolo, 1998