Quando la solitudine riesce, sorprendentemente, a produrre effetti esilaranti. Tre racconti, tre situazioni e tre protagonisti che vivono la loro solitudine in modo quantomeno bizzarro. Tre umanità nelle quali qualcuno di noi potrà in parte identificarsi.

"E mi trattava come uno che poteva avere la fidanzata e la mamma. Cioè la mamma, passi, ce l'avevo avuta, pace all'anima sua, ma lei pensava che io potessi avere anche la fidanzata." (da Mai più solo)

"Quasi nel delirio si destava e vedeva gli occhi spalancati e amorevoli del cane che sembrava dire: anche la morte morderò, padrone mio, se si avvicina a te. Nell'anima ormai riarsa del signor Remo, l'odio per quell'amore smisurato crebbe..." (da Boomerang)

"Arrivano i vicini, entrano e lo trovano così, schiantato dal duolo. Piange, vomita e rutta, rutti lamentosi e sconfitti. Poi si calma. Raccoglie tutti i maccheroni uno per uno e li rimette nel piatto." (da Orlando furioso d'amore - L'Orlando impellicciato).



"La voce di Santoro ci ha guidato nella lettura auditiva, con tutte le sfumature del caso, mentre Roberto Albin ha fatto da giusto contraltare, in questi logici paradossi che attraversano le derive della contemporaneità." L'Osservatore, 20 ottobre 2019.



Recital da testi di
Stefano Benni

Voce recitante
Emanuele Santoro

Musiche dal vivo
Roberto Albin

Assistente
Antonella Barrera



> repertorio recitals (.pdf)






Comicità della solitudine
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