Ubu Re
"Una versione dell'Ubu Re di Jarry che ha lasciato il pubblico romano letteralmente esterrefatto: due autentici 'mostri' in scena che hanno saputo donarci una perfomance superlativa - per non dire perfetta - di uno dei testi originari del teatro d'avanguardia mondiale."Ubu Re - Periodico italiano Roma, 26 marzo 2022

"Santoro ha ricostruito la dimensione del capolavoro di Jarry attraverso un'intelligente rilettura della parodia burlesca contro le convenzioni ridimensionando il testo cucito su due personaggi principali. La clownesca figura di Padre Ubu è l'ideale cassa di risonanza per le acrobazie vocali di Emanuele Santoro, efficace incarnazione e maschera degli infantili e crudeli appetiti del tiranno. Due bravi interpreti."Ubu Re - Azione 21 marzo 2022.

"Emanuele Santoro porta in scena solo i due personaggi principali. Forse è questo l'aspetto più sconvolgente e contemporaneo, al centro è proprio l'isolamento della perversione, la solitudine di una cartapesta contorta e sanguinante. C'è tempo ancora per recuperare e non perdere uno spettacolo che merita e che aiuta anche a capire il nostro presente"Ubu Re, L'Osservatore, 12 marzo 2022.

Lo spettacolo
Padre Ubu, capitano dei dragoni, vuole diventare Re di Polonia e fa di tutto per uccidere il Re Venceslao e conquistare il trono polacco. Riesce nei suoi intenti e prende possesso del regno. Una volta diventato Re inizia a uccidere nobili, magistrati, finanzieri, contadini, e, insieme alla sua compagna Madre Ubu, alza le tasse e semina terrore.
Ubu Re è l'abuso di potere messo alla berlina. Ubu è un manigoldo, un vigliaccone subdolo, un violento prevaricatore. Pingue e animalesco, rozzo e volgare, perennemente affamato e patologicamente bramoso di potere, immorale ed eversore di ogni convenzione sociale. È l'incarnazione della dismisura. La sua brama di potere, complice un'anaffettività esistenziale, lo conduce al totale egocentrismo. L'unica sua preoccupazione è il mantenimento della condizione agiata della quale non può più fare a meno. Non c'è giustizia, non c'è etica, non c'è giudizio. Un'assenza di morale in cui tutto è possibile e in cui nessuno è responsabile dei suoi atti. Ubu è il divino cialtrone. Attualissimo. Drammaticamente attuale...
Al suo debutto, l'Ubu Re di Jarry, rivoluzionò la drammaturgia europea per il modo dissacrante e travolgente in cui riuscì a mettere in luce le peggiori caratteristiche dell'essere umano. Il teatro naturalista borghese dell'epoca venne spazzato via per lasciare il posto ad un teatro onirico e spregiudicato, a cui, di lì a poco, avrebbero guardato le avanguardie, il dada, il surrealismo e i capolavori dell'assurdo. Una rivoluzione, l'inizio di una nuova epoca. La nostra. Il teatro contemporaneo nasce con l'Ubu Re di Jarry.

Adattamento, scenografia e regia di Emanuele Santoro
Con Patrizia Schiavo e Emanuele Santoro


di Alfred Jarry
foto di Agostino Rossi
e.s.teatro
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