"A vent'anni si vorrebbe che l'amore fosse semplice.
A quaranta si scopre che è complicato.
A sessanta sappiamo che è bello proprio perché è complicato." (Eric-Emmanuel Schmitt)
Lo spettcolo Gilles è vittima di un misterioso incidente. Ritorna a casa dall'ospedale con la moglie Lisa. Ha perduto la memoria. Lui chi è? E chi è Lisa? Com'era la loro vita di coppia? A partire da ciò che lei gli racconta, Gilles cerca di ricostruire la propria vita. Ma se Lisa mentisse? Lui è proprio così come lei lo descrive? E lei è veramente sua moglie? A chi bisogna credere? La vita matrimoniale è davvero questo inferno di crudeltà mentale?
Piccoli crimini coniugali è una brillante commedia nera carica di suspense, un divertimento ma anche una saggia riflessione sulla madre di tutte le guerre: quella dentro la coppia. La coppia che il protagonista, Gilles, affermato scrittore, definisce come un'associazione di assassini "Da principio li unisce la violenza, quel desiderio che li porta a gettarsi l'uno sull'altra, che spinge il corpo di uno dentro quello dell'altra, quei colpi accompagnati da rantoli, sudore e gemiti, quella lotta che solo per esaurimento di forze si risolve in un armistizio chiamato piacere. Poi i due assassini, scegliendo la tregua del matrimonio, si alleano per combattere contro la società. Cominciano a reclamare diritti, vantaggi e privilegi, ostentano i frutti delle loro risse, i figli, per ottenere silenzio e rispetto dagli altri. E qui la truffa assurge a capolavoro! I due nemici, adesso, giustificano tutto in nome della famiglia. La famiglia, alibi supremo delle loro millanterie! E come prima hanno fatto passare i loro abbracci brutali e goduriosi per un servizio reso alla razza umana, cosi ora possono distribuire schiaffi, calci e punizioni in nome dell'educazione, imporre la loro nocività, la loro stupidita e il loro rumore. La famiglia, ovvero l'egoismo vestito da altruismo… Poi gli assassini invecchiano, i loro figli se ne vanno per formare nuove coppie di assassini. Allora i vecchi predatori, non avendo più valvole di sfogo alla loro violenza, finiscono per prendersela l'uno con l'altra, come quando si erano conosciuti, ma utilizzando altri colpi invece dei colpi di reni. Ora i colpi si sono fatti più subdoli, da vere carogne. Tutto è permesso in questa guerra: i tic, le malattie, la sordita, l'indifferenza, il rimbambimento. Vince chi arriva a sotterrare l'altro. Ecco la vita coniugale, un'associazione di killer che si accaniscono sugli altri prima di infierire su loro stessi."
Adattamento, scenografia e regia Emanuele Santoro Con
Emanuele Santoro
Patrizia Schiavo